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IN PRINCIPIO ERA IL PONGO

Queste testimonianze vanno, per lo più, dal 1960 al 1967. Dopo, negli anni, ho continuato a maneggiare il Pongo quando mi sentivo in “astinenza” o quando volevo provare a superarne i limiti, a tentare di migliorare il già fatto e sperimentare. E questo fino al 1998, anno in cui ho scoperto l'argilla sintetica che me lo ha fatto abbandonare del tutto.

Non ho più nulla dei primi giocattoli in Pongo che risalivano al 1956/57, quando l’influenza Asiatica, insieme alle tonsille infiammate (poi tolte senza anestesia), mi costrinse a letto per una quarantina di giorni e permise a mio padre di scoprire tale materiale, così da rendere più sopportabili a me la malattia e alla famiglia il fatto che, di sicuro, sarò stato abbastanza noioso. Un panetto per ogni iniezione di penicillina che mi toccò sopportare, me ne trovai fra le mani 13 di colori diversi che, ingolosito più dalla quantità che dalla varietà dei colori, impastai insieme ottenendo un indefinibile verdone con cui cominciai a costruirmi i giocattoli. Una pista del circo con gli elefanti e una pista per autoscontro con le automobiline complete di aste e bandierine: rigorosamente monocromatici. Per forza, ormai il danno era fatto!

Poi, messo da parte il blocco di verdone reimpastato e modellato chissà quante volte, ho scoperto che i colori mi attiravano e servivano eccome! Però, che genio!! Con nuovi panetti colorati ho cominciato a fare soldatini e ciclisti (e, via via, altro), imparando a creare colori diversi in aggiunta a quelli base. Finito di giocare (per quanto tempo l’ho fatto!), riponevo sempre i pezzi in scatolette di cartone perché si rovinassero il meno possibile. E’ inutile tentare di descrivere lo sconforto, l’amarezza e il dolore quando, una bella mattina di sole, ho trovato, sul mobiletto dove le avevo riposte, le scatolette con dentro una sorta di onda lavica di cera liscia e assai variopinta che mi fissava, imbarazzata ma incolpevole, dalle finestrelle trasparenti dei coperchi.

Non sapevi che la terra gira e che il sole scioglie la cera? Beh, ora lo sai.

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